Top sx

PSICOLOGO - PSICOTERAPEUTA - ISCRITTO ALL'ORDINE DEGLI PSICOLOGI DELLA LOMBARDIA, N. 8467
Scopri di più

Quando chiudere significa amarsi

Quando chiudere significa amarsi
 Quando chiudere significa amarsi.

A volte ci aggrappiamo a situazioni, persone o ricordi che non ci fanno bene, che ci fanno soffrire o impediscono di crescere. Ci illudiamo che restare sia l’unica opzione, che cambiare sia troppo difficile o che non meritiamo di più.

Ma restare non sempre significa amare, a volte significa rinunciare a se stessi.

Per questo motivo, dobbiamo imparare che chiudere alcune porte significa amarsi.

Significa avere il coraggio di lasciare andare ciò che non ci appartiene più, ciò che non ci arricchisce, ciò che non ci rende felici.

Significa aprirsi a nuove possibilità, a nuovi orizzonti, a nuovi sogni. Significa conoscere il nostro valore e il nostro potenziale, e non accontentarsi di meno.

Chiudere alcune porte non è un gesto di egoismo ma di amore verso se stessi. Non è una mancanza di rispetto, ma una forma di rispetto. Non è una fuga ma una liberazione.

Chiudere alcune porte è necessario per aprirne di nuove. Chiudere alcune porte è un atto di cura e responsabilità, di maturità. E’ un modo per ricominciare, per rinascere e vivere meglio. Chiudere con il passato e vivere il presente.

Il passato ha un ruolo importante nella nostra vita: ci insegna, ci forma, ci condiziona. Il passato è una parte di noi, ma non è tutto noi.

Non possiamo vivere il presente rimanendo attaccati al passato, soprattutto se è un passato doloroso, frustrante o insoddisfacente. Possiamo chiudere le porte che ci tengono legati a situazioni irrisolte, a relazioni tossiche, a traumi non elaborati, a errori non perdonati, a rimpianti inutili.

Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo cambiare il modo con cui viviamo nel presente.

Possiamo chiudere le porte che ci impediscono di guardare avanti, di scoprire nuove opportunità, di realizzare nuovi progetti, di incontrare nuove persone.

Possiamo chiudere le porte che ci fanno sentire in colpa, inadeguati, inferiori, vittime. Possiamo chiudere le porte che ci rubano l’energia, la gioia, la speranza.

Chiudere con il passato non significa negarlo, dimenticarlo o cancellarlo, Significa riconoscerlo, comprenderlo e trasformarlo. Significa dare un senso alla nostra esperienze, imparare dai nostri errori, valorizzare i nostri successi, ringraziare le nostre lezioni.

Significa fare pace con noi stessi, con gli altri, con la vita.

Significa aprirsi al presente, con consapevolezza, gratitudine e fiducia.

Chiudere le porte che ci fanno male non è facile, ma è possibile. Richiede volontà, determinazione, coraggio. Richiede anche l’aiuto di persone che ci sostengono, ci incoraggiano, ci accompagnano.

A volte può essere utile anche l’aiuto di un professionista, che ci aiuti a elaborare le nostre emozioni, a modificare i nostri pensieri, a cambiare i nostri comportamenti.

Ci sono alcuni passi che possiamo seguire per chiudere alcune porte che ci fanno male:

. Identificare le situazioni che vogliamo chiudere. Si tratta di situazioni, persone o ricordi che ci provocano sofferenza, angoscia, rabbia, vergogna, senso di impotenza o di vuoto. Si tratta di situazioni, persone o ricordi che non ci permettono di essere noi stessi, di esprimere i nostri bisogni, di realizzare i nostri desideri, di raggiungere i nostri obiettivi.  Si tratta di situazioni, persone o ricordi che non ci rispettano, non ci apprezzano, non ci valorizzano, non ci amano.

. Esprimere le emozioni legate alle situazioni che si vogliono chiudere. Si tratta di liberare le emozioni che abbiamo accumulato, represso o negato, e che impediscono di chiudere le porte che ci fanno male. Si tratta di piangere, urlare, scrivere, disegnare, cantare, ballare, o qualsiasi altra forma di espressione che ci aiuti a sfogare le nostre emozioni. Si tratta di riconoscere, accettare e validare le nostre emozioni, senza giudicare, criticare o reprimerle.

. Prendere la decisione di chiudere le situazioni che ci fanno male. Si tratta di assumerci la responsabilità della nostra vita, delle nostre scelte, delle nostre azioni. Si tratta di affermare la nostra volontà, la nostra determinazione, il nostro coraggio. Si tratta di comunicare la nostra decisione alle persone coinvolte, con rispetto, chiarezza e fermezza. Si tratta di tagliare i legami che ci uniscono alle porte che ci fanno male, con risoluzione, coerenza, e definitività.

. Aprire le porte che ci fanno bene. Si tratta di creare spazio nella nostra vita per nuove situazioni, persone o ricordi che ci fanno bene, ci fanno sentire bene, ci fanno crescere. Si tratta di cercare opportunità, esperienze, relazioni che ci arricchiscono, ci stimolano, ci appagano. Si tratta di coltivare interessi, passioni, hobby che ci divertono, ci rilassano, ci soddisfano. Si tratta di sviluppare abitudini, atteggiamenti, comportamenti che ci fanno stare bene, che ci fanno stare meglio, che ci fanno stare bene con noi stessi, con gli altri, con la vita.
 
Chiudere alcune porte significa amarsi. Significa dare valore alla nostra vita, alla nostra felicità, al nostro benessere. Significa avere fiducia in noi stessi, nelle nostre capacità, nel nostro futuro. Significa avere speranza, avere sogni, avere progetti. Significa avere amore, avere amici, avere famiglia. Significa avere tutto ciò che ci serve per vivere una vita piena, una vita bella, una vita nostra.
 
Studio di Psicoterapia
Patrizia Nicoletti
Ricevo a Legnano
Cell. 338-3829166
 

Sono disponibile ad aiutarti ed ascoltarti.

Sono disponibile ad aiutarti ed ascoltarti.
Aiuto i miei clienti a ritrovare la loro pace interiore e ad uscire dai momenti difficili della loro vita
Scopri di più
Seguimi sui social
 
Privacy & Cookies Policy